LA MADONNINA DEL PONTIN A SORI (GE)
Tra i santuari genovesi abbastanza frequenti sono le notizie di imprese barbaresche e saracene. Succede che il capitano di mare Gerolamo Stagno porti a Sori dall’Oriente un’ immagine della Madonna Nera nel 1509. L’immagine rappresentava una Madonna nera con Gesù Bambino in braccio, dipinta su legno con una cornice dorata, inizialmente collocata in casa del proprietario. Stagno aveva una figlia sordomuta dalla nascita che in quello stesso anno (1509), mentre pregava devotamente dinnanzi a quell’immagine, vide la Madonna e improvvisamente riacquistò l’uso della parola e dell’udito. La notizia si sparse e ben presto arrivò gente per ammirare la sacra immagine.Perciò venne costruita una cappella, che divenne il Santuario di N.S. delle Grazie di Sori. La cappella fu successivamente ampliata, affrescata da Carlo Giuseppe Ratti nel ‘700, devastata dalle truppe napoleoniche che ne fecero bivacco, ricostruita ma ancora danneggiata dalle bombe durante la seconda guerra mondiale.
La Madonna Nera fu chiamata “la Madonnina del Pontin”, della quale esiste una ballata popolare che ricorda tre importanti miracoli con l’immagine che per tre volte finì in mare e per tre volte ritornò in citta. La prima volta fu quando arrivò dall’oriente nel 1509. La seconda volta quando nel 1584 ventidue galeoni saraceni approdarono a Sori e portarono via dal santuario l’immagine della Madonna delle Grazie. Ma le galee saracene uscite dal porto, malgrado il vento favorevole, non riescono a prendere il largo. I predoni attribuiscono il fatto al quadretto della Madonna e decidono di liberarsene gettandolo a mare. Gli abitanti di Sori lo raccolsero e lo riportarono nel santuario. Infine la terza volta finì in mare durante il bombardamento aereo della seconda guerra mondiale nel 1944, ma venne ritrovata 11 anni dopo nel 1955.
Aldo Cafferata
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