LA MADONNA DEL ROSARIO ALL’ORATORIO DI SAN DOMENICO – PALERMO
L’ex voto più grande e prestigioso per qualità di pittura e dimensioni, è di Anton van Dyck (1599-1641). Si tratta della Madonna del Rosario commissionata per l’oratorio domenicano che si trova accanto alla chiesa di San Domenico a Palermo. La pala d’altare è dedicata alla Madonna del Rosario che ha salvato la città dal flagello delle peste, che infuriava nel ‘600 in Sicilia. Van Dyck, che si era recato a Palermo, avendogli Emanuele Filiberto, vicerè della Sicilia, commissionato un ritratto, iniziò a lavorare alla pala quando era in quarantena durante la peste nell’estate 1624. Lasciata Palermo nell’autunno, portò con sé il dipinto a Genova, ove lo terminò alla fine del 1627. L’opera venne inviata da Genova a Palermo nella primavera del 1628.
Si tratta di una grande pala d’altare con in alto, al centro, la Madonna del Rosario e il Bambino assistiti dagli angeli, messaggeri di grazia; in basso i santi supplicanti che guardano verso l’alto, San Domenico, Santa Caterina da Siena, San Vincenzo Ferreri e le sante patrone della città: Ninfa, Oliva, Agata, Cristina e Rosalia, in basso in ginocchio, che intercede presso la Vergine, e un bimbo che si tura il naso per la puzza che sale dal teschio, simbolo della peste.
Van Dyck, qui impegnato come pochissime altre volte in un soggetto religioso profuse nel dipinto il senso della coralità, il garbo della messa in scena, la suggestione del colore, le motivazioni di grazia con le quali aveva accettato di misurarsi in un tema alto e difficile, al di fuori, fino ad allora, delle sue tematiche predilette: il ritratto e la pittura di genere.
Giovanni Meriana
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